Una saga familiare, i segreti del passato che ritornano
Titolo: Il giardino dei segreti
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Super bestseller
Data di pubblicazione: 19 giugno 2012
Pagine: 593 pagine
Prezzo: 10,50
Trama
È il 1913 e sulla costa dell'Inghilterra una nave è pronta a salpare per l'Australia: a bordo, tra i passeggeri in cerca di fortuna e i rudi marinai intenti alle manovre, una bambina di quattro anni, Neil, stringe il prezioso libro di favole che le ha regalato la misteriosa Autrice, Eliza Makepeace. Che dovrebbe prendersi cura di lei, ma l'abbandona sul ponte. Distratta dalle attenzioni di un bimbo più grande che la invita a giocare, Neil non si accorge che il rombo dei motori si fa più incalzante, e la nave lascia il molo diretta verso il mare aperto. Dopo una traversata che sembra infinita, quando il transatlantico arriva a destinazione, la piccola si ritrova sperduta nel porto di Maryborough: è smarrita, non ricorda il suo nome e tutto ciò che le è rimasto è una valigina bianca che contiene qualche vestito e quel bellissimo libro di fiabe. Per Hugh, il capitano del porto, quella delicata creatura pare piovuta dal cielo, a consolare lui e la moglie della loro sterilità. Da quel momento sarà sua figlia. Solo la sera del suo ventunesimo compleanno Neil apprende dal padre il segreto delle sue origini e la sua vita cambia per sempre.
L'AUTRICE
Kate Morton è una scrittrice australiana. Quando finì la scuola, Kate si conquistò un diploma in Speech and Drama al Trinity College di Londra. Dopo un tentativo fallito di fare "qualcosa d'importante" e di ottenere una laurea in arte o in giurisprudenza, completò un corso shakespeariano estivo alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra e per qualche tempo pensò che il suo destino fosse nel mondo del teatro. Sinché non si rese conto che non era della recitazione che era innamorata, ma delle parole.Ha avuto un considerevole successo locale ed internazionale coi suoi recenti romanzi, Una lontana follia, Il giardino dei segreti (edito in Italia dalla Sperling & Kupfer) e The House at Riverton (conosciuto anche come The Shifting Fog).
RECENSIONE
[di Francesca Pegoraro]
Il
giardino segreto della Morton è un romanzo sul quale ci si sente quasi in colpa
nel formulare un giudizio. Nonostante infatti la volontà dell’autrice di
costruire un romanzo storico con ambizioni corali da saga familiare, il testo
alla fine non convince completamente e lascia una sensazione di pretenziosità,
di non finito, come se l’autrice si fosse voluta cimentare con qualcosa di
molto più grande di lei, risultandone poi sconfitta. L’idea che informa il
romanzo, ricostruire la storia di tre generazioni di donne della stessa
famiglia dando ampio spazio alla rievocazione storica, è sicuramente
accattivante e la strutturazione scelta, quella di un intreccio basato su
continui salti temporali fra una generazione e l’altra in modo tale da
consentire al lettore di ricostruire tutta la vicenda solo alla fine, è quasi
geniale. L’intero romanzo pullula inoltre di ammiccamenti ai classici, da
Dickens a Bulgakov, dimostrando come l’autrice abbia sicuramente ben presente
una tradizione letteraria alla quale ispirarsi. Ma tutto questo non porta
all’assoluzione per eccesso, potremmo dire, di magniloquenza. L’intreccio è
tanto complicato che alla fine la stessa autrice si stanca di sostenerlo e così
gli ultimi capitoli, proprio quelli risolutivi, assomigliano ad un riassunto; i
riferimenti letterari sono tanto manifesti da essere banali e l’aspirazione
all’universalità, al voler trattare ogni aspetto delle relazioni familiari
dalla maternità all’incesto, fa decisamente scadere nel kitch il romanzo.
Quanto allo stile non saprei dire se le sue pecche sono imputabili all’autrice
o alla pessima traduzione, sta di fatto che non esiste nessuna corrispondenza
fra età dei personaggi, con il differente profilo psicologico e culturale che
legittimamente se ne potrebbe ricavare, e ognuno di essi usa lo stesso
linguaggio, che è poi quello dell’autrice, con un generale appiattimento
stilistico.
Il
giardino segreto della Morton è dunque quello che possiamo definire, con grande
rammarico perché c’erano tutti gli elementi per trarne un ottimo romanzo, “un
libro da spiaggia”.
VALUTAZIONE T&TBC
1/2
MUSICA CONSIGLIATA
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